Anoressia e bulimia
L’anoressia (paura di ingrassare, magrezza eccessiva, preoccupazione estrema per peso e aspetto, amenorrea), nervosa è uno dei disturbi psicogeni dell’alimentazione , letteralmente significa “perdita d’appetito” ,ma il significato di questo malessere va sicuramente oltre quello di una semplice inappetenza generando una vera e propria repulsione ossessiva nei confronti del cibo.
Chi soffre di anoressia ha un’immagine distorta del proprio corpo che percepisce costantemente in condizioni di sovrappeso , quasi come fosse un nemico da combattere e da tenere sempre sotto controllo, ed è dominato da un’intensa paura di ingrassare , anche in presenza di un evidente sottopeso. Per evitare di ingrassare chi soffre di anoressia nervosa mette in atto una serie di comportamenti tipici del disturbo quali seguire una dieta ferrea, fare esercizio fisico in maniera eccessiva, indursi il vomito dopo aver mangiato anche piccole quantità di cibo.
Sebbene alcuni possono rendersi conto della propria magrezza, tipicamente i soggetti con questo disturbo negano le gravi conseguenze sul piano della salute fisica . L’anoressia può essere considerata come una difesa che un soggetto mette in atto nei confronti di vissuti dolorosi, di carenze affettive o di conflitti interni; il dolore può nascere da delusioni in campo affettivo, lavorativo, scolastico, sociale, da difficoltà nei rapporti sentimentali o dalla scarsa adesione nel nucleo familiari. Il soggetto si sente impotente, incapace di controllare la propria vita , percepisce se stesso come una persona che agisce solamente in risposta alle domande degli altri, si sente in grado di poter affermare la propria volontà solo attraverso il controllo esercitato sul cibo. Si preferisce vivere soffrendo di anoressia piuttosto che soffrire di un dolore che difficilmente possiamo controllare: “Se non posso controllare il mondo intorno a me, posso però controllare il mio corpo”, ed è questo che l’anoressia induce a fare.
La bulimia, meglio definita come bulimia nervosa, è un grave disturbo del comportamento alimentare contraddistinto da episodi di abbuffate accompagnati solitamente da atteggiamenti compensatore ad esempio vomito autoindotto. Le persone affette da questa malattia spesso mancano di autocontrollo quando mangiano in modo smodato, quasi sempre assumono i pasti in segreto trangugiando e con poca masticazione ; al termine del pasto i bulimici provano un senso di colpa e si liberano dall’eccesso di calorie. La bulimia è un disturbo nascosto, silente, un disturbo che al contrario dell’anoressia non è mostrabile agli altri e questo perché tutte le condotte che la persona assume sono effettuate di nascosto , non dinanzi agli occhi degli altri. A lungo andare , un soggetto bulimico entra in una fase di depressione e di disgusto verso se stesso, Nel disperato tentativo di riempire questo vuoto è costretta, al di là della sua volontà, ad ingerire enormi quantità di cibo. Nella bulimia, quella che si instaura con il cibo, è una vera e propria dipendenza paragonabile a quella che lega il tossicodipendente alla droga.
La bulimia nervosa ha molti punti in comune con l’anoressia. Alla base c’è una profonda insoddisfazione di se e del proprio corpo. Sia per l’anoressia che per la bulimia, hanno sintomi di origine profonde le stesse hanno a che fare con l’inconscio, riguardano la personalità del soggetto.
La persona ritrovando l’equilibrio nei suoi rapporti sociali, nella vita affettiva e nella sfera emotiva, potrà facilmente superare il problema.